Con molto coraggio, Pitea proseguì verso nord, con acque sempre più grigie e fredde: talvolta, la sua imbarcazione veniva investita da onde alte 20 m.
Le isole Orcadi si profilarono a dritta, poi, dopo parecchi giorni, apparvero le isole Shetland. Dopo aver ancorato la nave presso Unst, la più settentrionale delle Shetland, Pitea eseguì i rilevamenti alle ore 19, e scopri che aveva superato i 60° Nord, una latitudine incredibile per quei tempi.
I pastori di Unst, accolsero i visitatori, inzuppati di acqua di mare, con offerte di cibo caldo e vendettero le loro vesti di pelle di pecora.
Dissero a Pitea che esisteva un'altra isola, molto grande, a sei giorni di viaggio verso nord, al limite del mare gelato che segnava la fine del mondo; dissero che il nome dell'isola era Thule, "indicando il punto dove il sole si corica".