I pennoni, gli alberi e le verghe erano solitamente in abete.
Il fasciame, in quercia, veniva fissato alle ordinate con dei cunei di legno, detti caviglie, e non più da chiodi metallici, facilmente deteriorabili. Il fasciame spesso veniva raddoppiato e poteva raggiungere facilmente lo spessore di 60 cm, una muraglia che poteva resistere all'impatto dei colpi d'artiglieria dell'epoca.
Per la costruzione di questa struttura potevano essere impiegate 2.000 piante di quercia, i cui elementi curvi erano ricavati direttamente dalla forma naturale degli alberi, in tal modo se ne aumentava la robustezza.
La parte immersa dello scafo veniva protetto dal mare e dai parassiti con uno strato di catrame e con uno spessore di tavole di olmo di un paio di centimetri. Attaccando questo strato, la teredine, il vorace verme marino, divoratore del legno, non danneggiava lo scafo sottostante.