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Vascello

Le loro imbarcazioni
Vascello
Il vascello fu una nave da guerra sviluppata dal galeone a partire dal XVII secolo e divenne la principale nave da battaglia delle marine militari.
L'innovazione più importante, fu quella che condusse, attraverso migliorie tecniche e scientifiche, ad un perfezionamento della vela nonché dell'armamento.
Uno dei più grandi innovatori del secolo fu sir Anthony Deane al quale si devono i primi studi sul rapporto tra i pesi imbarcati e la forma della carena. Verso la fine del secolo, però, i vascelli francesi, più stabili e veloci, erano considerati i migliori della cantieristica europea.
La struttura del vascello di linea, la capital ship delle flotte europee, era particolarmente robusta grazie all'adozione della
doppia ordinata.
In questo modo l'elemento strutturale principale dello scafo veniva raddoppiato, conferendo all'ossatura una resistenza mai ottenuta prima. Anche il tipo di legname fu sostituito, passando gradatamente dal rovere (quercus robur) al teak, scoperto alla fine del XVIII secolo.
Ordinate di una imbarcazione
ordinate
I pennoni, gli alberi e le verghe erano solitamente in abete.
Il fasciame, in quercia, veniva fissato alle ordinate con dei cunei di legno, detti caviglie, e non più da chiodi metallici, facilmente deteriorabili. Il fasciame spesso veniva raddoppiato e poteva raggiungere facilmente lo spessore di 60 cm, una muraglia che poteva resistere all'impatto dei colpi d'artiglieria dell'epoca.
Per la costruzione di questa struttura potevano essere impiegate 2.000 piante di quercia, i cui elementi curvi erano ricavati direttamente dalla forma naturale degli alberi, in tal modo se ne aumentava la robustezza.
La parte immersa dello scafo veniva protetto dal mare e dai parassiti con uno strato di catrame e con uno spessore di tavole di olmo di un paio di centimetri. Attaccando questo strato, la teredine, il vorace verme marino, divoratore del legno, non danneggiava lo scafo sottostante.
Struttura di un vascello
Vascello
Nel 1761, in Gran Bretagna, venne adottata per la prima volta la tecnica della protezione degli scafi attraverso delle lastre di rame lungo la carena.
Sino alla fine del XVIII secolo la carena era bianca, colorazione dovuta al pattume con cui veniva dipinta, parte essenziale del sistema di protezione, una miscela di zolfo, sego, minio, olio di pesce e catrame. A questi ingredienti venne poi aggiunto catrame minerale, che conferì il classico colore nero che ebbero i vascelli fino alla metà circa dell'Ottocento.
La colorazione delle fiancate era solitamente nera con linee gialle dove si aprivano i sabordi dei cannoni, internamente dipinti in rosso, mentre esternamente erano neri: ne risultava un motivo a scacchi detto "scacchiera di Nelson".
La Victory di Nelson
Victory
Victory  a Trafalgar
Ornamenti dei vascelli
Nel XVII secolo la decorazione a bordo raggiunse il suo apice, in concomitanza con il gusto architettonico dell'epoca, il barocco.
Da prua a poppa le navi erano ornate da ricche decorazioni, sculture dorate, ghirlande di fiori in molti casi anche intorno ai portelli dei cannoni. Erano montati enormi e sfarzosi fanali e sugli specchi di prua (parete della nave a prua) erano dipinte complesse scene.

Col passare degli anni dette decorazioni vennero ben presto abbandonate, sia per ragioni economiche che pratiche, tanto che verso il 1750 le decorazioni più pesanti erano scomparse quasi del tutto, mentre rimaneva comunque l'uso di porre sull'estrema prua una polena che ricordava il nome della nave.

Agli inizi del XVIII secolo venne adottato il timone a ruota al posto della barra di comando. La poppa rimase quadrata fino al 1804, quando l'architetto navale Robert Seppings costruì, per il vascello di II classe Namur, una poppa rotonda, molto più facile da costruire e robusta.
Velatura di un vascello
Gli alberi erano suddivisi in tre sezioni, albero di trinchetto, albero di maestra ed albero di mezzana, tutti armati con vele quadre. L'albero di mezzana possedeva ancora una vela aurica, detta randa.
Dalla seconda metà del XVIII secolo fu inserita un'asta che prolungava il bompresso cui si assicuravano vele triangolari : fiocco, controfiocco ed eventuale trinchettina.  Vele simili vennero montate anche tra gli alberi, dette vele di straglio, per aumentare la manovrabilità della nave.

I pennoni vennero dotati di "marciapiedi", corde dove i marinai potevano mettere i piedi durante le manovre alle vele.
I vacselli erano classificati in
    • vascelli di prima classe, con più di cento cannoni a bordo,
    • vascelli di seconda classe, con più di ottanta cannoni,
    • vascelli di terza classe, con più di sessanta cannoni,
    • vascelli di quarta classe, con più di quaranta cannoni,
    • vascelli di quinta classe, con più di trenta cannoni e
    • vascelli di sesta classe, con almeno venti cannoni.
A seconda delle classi il tonnellaggio andava dalle 5.000 t alle 800 t.
Le navi dalla prima alla sesta classe erano solitamente comandate da un capitano di vascello, mentre i velieri minori erano sotto la responsabilità dei cosiddetti capitani di fregata, chiamati Master and Commander nella marina inglese.

Marinai in manovra sui marciapiedi
Marciapiedi
Formazione per linea di fila
Formazione per linea di fila
Nelle battaglie navali, un' importante innovazione fu introdotta dagli inglesi:
la formazione della linea di fila.

Infatti nel 1653, per la prima volta, le Fighting Instructions (ovvero il codice di condotta della battaglia navale) dell'Ammiragliato britannico indicavano la "linea di fila" come la più efficiente disposizione tattica delle unità per un combattimento navale. La linea di fila aveva lo scopo di evitare l'attacco al solo punto debole del vascello: la poppa. Senza la protezione delle paratie trasversali un colpo di cannone che l'avesse centrata avrebbe provocato danni molto gravi.

Questa formazione avrebbe avuto la massima efficacia se ogni unità impiegata avesse avuto analoghe prestazioni: cioè a condizione che
«tutte le navi che la compongono possano avere la medesima velocità, siano in grado di manovrare nello stesso modo e dispongano di un armamento sufficiente ad evitare di aver contro un nemico con volume di fuoco superiore».

 
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