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Medioevo

La loro cultura
Durante il Trecento guerre, carestie ed epidemie causarono profondi mutamenti sociali ed economici nella società europea, cambiando anche la mentalità dei ceti più elevati e degli intellettuali. Cambiamenti cge determinarono la nascita della civiltà umanistico – rinascimentale.
Come si viveva nel trecento
Dipinto del trecento
Che cosa determinò la fine del Medioevo ? Molti furono i fattori di cambiamento:

  1. Fattore biologico : la peste nera del 1345
  2. Fattore religioso : il giubileo del 1300 e la nascita della chiesa Luterana
  3. Fattore mentalità: l’umanesimo
  4. Fattore culturale/politico: la fine dell’Impero Romano d’Occidente

Fattore biologico : la peste nera del 1345

Roberto Sabatino Lopez identifica la fine del medioevo con lo scoppio della peste nera che dilagò in Europa dal 1347 al 1352.
Ma dove aveva avuto origine?

La diffusione della peste in Europa

Il medico arabo Ibn Hatimah sosteneva venisse dalla Cina .

Ibn battuta la incontrò nel 1332 alle pendici meridionali dell'Himalaya.

Il suo vero focolaio d'origine era presumibilmente situato nella regione del lago Bajkal in Asia centrale.

La via della seta fu fatale per l'Europa.

VIDEO CLIC : Descrizione della peste
La peste nera
Giovanni Boccaccio scriveva :
Boccaccio e la peste
« Della minuta gente, e forse in gran parte della mezzana, era il ragguardamento di molto maggior miseria pieno; per ciò che essi, il più o da speranza o da povertà ritenuti nelle lor case, nelle lor vicinanze standosi, a migliaia per giorno infermavano; e non essendo né serviti né aitati d'alcuna cosa, quasi senza alcuna redenzione, tutti morivano.
E assai n'erano che nella strada pubblica o di dì o di notte finivano, e molti, ancora che nelle case finissero, prima col puzzo de lor corpi corrotti che altramenti facevano a' vicini sentire sé esser morti; e di questi e degli altri che per tutto morivano, tutto pieno.
Era il più da' vicini una medesima maniera servata, mossi non meno da tema che la corruzione de' morti non gli offendesse, che da carità la quale avessero a' trapassati.
Essi, e per sé medesimi e con l'aiuto d'alcuni portatori, quando aver ne potevano, traevano dalle lor case li corpi de'già passati, e quegli davanti alli loro usci ponevano, dove, la mattina spezialmente, n'avrebbe potuti veder senza numero chi fosse attorno andato: e quindi fatte venir bare, (e tali furono, che, per difetto di quelle, sopra alcuna tavole) ne portavano.
Né fu una bara sola quella che due o tre ne portò insiememente, né avvenne pure una volta, ma se ne sarieno assai potute annoverare di quelle che la moglie e 'l marito, di due o tre fratelli, o il padre e il figliuolo, o così fattamente ne contenieno. »

La peste nera provocò un mutamento profondo nella società dell'Europa medievale.
Dopo il 1348 furono abbandonati i modelli culturali del XIII secolo. Le gravissime perdite in vite umane resero disponibili terreni agricoli e posti di lavoro remunerativi.
Herlihy definisce la peste "l'ora degli uomini nuovi":
      • i terreni meno redditizi vennero abbandonati,
      • i fitti agricoli crollarono,
      • le corporazioni ammisero nuovi membri, cui prima si negava l'iscrizione,
      • le retribuzioni nelle città aumentarono sensibilmente.
Un gran numero di persone godette di un benessere in precedenza irraggiungibile.

Si calcola che la peste nera uccise tra i
  • 20 e i 25 milioni di persone, ovvero
  • un terzo della popolazione europea dell'epoca.
In Europa morirono :
  • a Venezia 20 medici su 24.
  • ad Amburgo 16 membri del consiglio cittadino su 20.
  • a Londra tutti i mastri della corporazione dei sarti e dei cappellai.
  • un terzo dei notai di Francia.
  • un terzo dei cardinali riuniti ad Avignone.

Campi agricoli
automazione
L'aumento del costo della manodopera favorì un'accentuata meccanizzazione del lavoro.
Così il tardo Medioevo divenne un epoca di notevoli innovazioni tecniche.
David Herlihy cita l'esempio della stampa.
Fino a quando i compensi degli amanuensi erano rimasti bassi, la copia a mano era una soluzione soddisfacente, ma l'aumento del costo del lavoro diede il via a una serie di esperimenti che sfociò nell'invenzione della stampa a caratteri mobili di Gutemberg.
In questo periodo hanno un grande sviluppo :
  • la metallurgia
  • l'industria mineraria,
  • l’industria tessile
  • e quella manifatturiera.


Il Giubileo del 1300, proclamato dal papa Bonifacio VIII e la nascita della chiesa Luterana.
Secondo R. Morghen, mentre l’età moderna è contraddistinta dalla ricerca di una salvezza individuale, il Medioevo era caratterizzato da una sete di salvezza collettiva, alla quale la chiesa della Controriforma verrà incontro con sacramenti ed indulgenze.
Il Giubileo del 1300 concesse l’indulgenza plenaria per coloro che si fossero recati a  pregare sulle tombe di Pietro e Paolo a Roma: già da questa data quindi la chiesa usa i mezzi di purificazione personale per soddisfare le nuove esigenze spirituali, senza più richiedere imprese straordinarie e collettive (come le crociate).

Il Giubileo
In occasione del primo Giubileo giunsero a Roma quasi
200.000 pellegrini
e il ponte Sant’Angelo era l’unico che collegava la città a San Pietro.
Il papa Bonifacio VIII, per evitare disordini, stabilì che la folla camminasse in due file ordinate:
  • chi andava verso la basilica procedeva su un lato del ponte guardando verso Castel Sant’Angelo,
  • chi tornava camminava sull’altro lato con la fronte rivolta verso monte giordano ( una piccola collina al di qua del Tevere).
Per evitare che i pellegrini si scontrassero,
al centro del ponte fu collocato una lunga tavola di legno per dividere le due corsie.

Ponte di Sant Angelo
Dante era a Roma nel 1300 e riferisce in questi versi della Divina Commedia un episodio al quale ha assistito.

"Nel fondo erano ignudi i peccatori:
dal mezzo in qua ci venìen verso ‘l volto,
di là con noi, ma con passi maggiori,
come i Roman per l’esercito molto,
l’anno del giubileo, su per lo ponte
hanno a passar la gente modo colto,
che dall’ un lato tutti hanno la fronte
verso ‘l castello e vanno a San Pietro;
dall’altra sponda vanno verso il monte."
Inferno XVIII, 25-33 Ruffiani e Seduttori
Dante - inferno
Stadelmann pone in Lutero la cerniera fra età medioevale ed età moderna:
Lutero vede il cristianesimo messo in pericolo dalla chiesa di Roma e dagli “irenisti” che egli considera come fautori di un epicureismo religioso.
Lutero salva i valori essenziali del cristianesimo, corrottisi nel Medioevo, fondando la sua predicazione sulle affermazioni di Cristo
“chi non è con me è contro di me”
Ne consegue un marcato dualismo tra
  • Dio e satana,
  • spirito e carne,
  • salvati e dannati
Si pongono così le basi della dottrina della predestinazione e le premesse per il sorgere dell’intolleranza religiosa.
“io sono la via, la verità e la vita”
Da cui segue l’oggettivismo, cioè il porre davanti al credente direttamente la parola di dio,
senza mediazioni di tipo ecclesiastico.

Martin Lutero
Martin Lutero
L'umanesimo
Umanesimo
Le Goff vede il nascere dell’età moderna quando sorge una coscienza nuova dell’uomo e del mondo:
ciò avviene con l’umanesimo,
che si afferma dalla metà del ZIV sec. in tutti gli ambiti colti d’Europa, ma soprattutto in Italia, non tanto come un semplice ritorno all’antichità ma come un nuovo modo di pensare e di sentire tre realtà fondamentali per la vita umana:
    • la morte e la realtà corporea,
    • lo spazio
    • ed il tempo.

La morte
Michelangelo

Il Medioevo, secondo Le Goff, non percepì molto profondamente la tragicità della morte :
si riteneva infatti che la vera realtà, fosse al di là della morte, in Dio,
e che rispetto a questa vera realtà le cose sensibili fossero soltanto un’ombra,
qualcosa di per se stesso destinato a svanire (sì che la morte non farebbe altro che manifestare, rendere esplicito, questo status ontologico delle cose e degli uomini come persone fisiche).
Con l’umanesimo si dà maggior peso alla realtà corporea:
    • la morte è così sentita in modo più tragico,
    • ci si preoccupa anche maggiormente della salvezza individuale rispetto a quella collettiva.

L’uomo del quattrocento sente poi in modo diverso
lo spazio, la cui misura diventa l’uomo stesso, che è al centro dell’universo;
Allo stesso modo
il tempo, che prima era ritenuto appartenere a Dioviene considerato come proprio dell’uomo, così come
il corpo e la fortuna
Di fronte alle immagini medievali
della ruota della fortuna, che innalza ed abbassa gli uomini,
emerge la concezione del singolo come artefice del proprio destino.
L’uomo, considerato nel medioevo come un microcosmo, modellato sull’ordine che regge l’universo, con l’umanesimo diventa :
    • il modello del mondo,
    • la misura di tutte le cose,
    • il padrone dello spazio e
    • del tempo

La caduta dell’impero romano d’Occidente


Il Keller aveva posto la fine del medioevo nel 1453, con la caduta di Costantinopoli in mano ai Turchi.
Questa tesi ha il pregio di prendere in considerazione
    1. sia elementi culturali,
    2. sia elementi politici,
    3. sia religiosi.
Culturali, perché la caduta di Costantinopoli segna il declino delle lettere e delle arti in Oriente e la loro rinascita in Occidente, dove si trasferiranno i letterati greci.
  • Politici, perché il mondo medioevale è contraddistinto dall’esistenza dell’impero romano d’Oriente, unico impero sovranazionale e cristiano che estende la propria durata per tutto il medioevo (313 - 1453).
  • Religiosi, perché l’impero si appellò all’Occidente in cerca di aiuto, ma i diversi stati europei misero come condizione la riunificazione della Chiesa cattolica e di quella ortodossa e  i cristiani ortodossi non accettarono il cattolicesimo romano.
  • Alcuni combattenti occidentali arrivarono in aiuto di Bisanzio, ma molti preferirono lasciar l’impero soccombere, e non fecero niente quando gli Ottomani conquistarono i territori rimanenti.

Caduta di Costantinopoli
Costantinopoli fu in principio risparmiata grazie alle sue possenti difese, però, con l’avvento dei cannoni, le mura (che furono impenetrabili tranne durante la quarta crociata per oltre 1000 anni) ora non offrivano più una protezione adeguata di fronte alla nuova tecnologia.
La caduta di Costantinopoli alla fine arrivò dopo un assedio di due mesi.
L’ultimo imperatore bizantino, Costantino XI paleologo, fu visto per l’ultima volta quando entrava in un combattimento contro i giannizzeri Ottomani, che avanzavano pericolosamente.
Maometto II conquistò anche Mistra nel 1460 e Trebisonda l’anno dopo ponendo alla fine lo stato greco.

 
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