Poi il frastuono che Cristoforo pensava fosse arrivato al suo massimo aumenta ancora.
Ora le grida degli uomini sovrastano addirittura il rombo dei cannoni.
Il reggimento di Sardegna, imbarcato sulla Capitana,
è all’arrembaggio alla nave turca Sultana,
che diviene il campo di battaglia: i musulmani a poppa e i cristiani a prua.
Anche l’Iperion abborda la nave ammiraglia nemica ed i soldati veneziani imbarcati si buttano nella mischia.
Per fortuna Cristoforo si trova sul lato opposto a quello dell’abbordaggio.
Sull’altro lato i remi sono stati ritirati, alcuni si sono spezzati nell’urto dell’abbordaggio. Gli schiavi del remo del lato d’abbordaggio tentano di fuggire, ma solo i benevoglie, liberi dalle catene, riescono ad allontanarsi.
Sulle teste dei disgraziati rimasti ai ferri piove di tutto:
- corpi di soldati uccisi,
- armi sfuggite dalle mani dei combattenti,
- legni e cime divelte nella furia del combattimento,
- remi della nave abbordata.
E’ una strage, il sangue cominciascorre lungo la corsia centrale dell’ Iperion.