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Vichinghi

La loro cultura
barche vichinghe citate da Tacito
Tacito, (55-117 d.c.) uno degli storici più famosi dell’antichità, descrisse gli antenati dei Vichinghi come guerrieri ben armati e provetti naviganti, dotati di imbarcazioni con una prua a ciascuna delle estremità.
Per quasi otto secoli non si ebbe alcuna notizia di queste popolazioni del nord citate da Tacito.

knar
La mattina dell’8 giugno dell'anno 793 d.c., un tiepido sole inglese illuminava la sacra isola di Lindisfarne, al largo delle coste selvagge della Northumbria abitata esclusivamente da monaci dediti alla preghiera. 
E quì inizia la storia dei Vichinghi....
La notizia del saccheggio di Lindisfarne fece tremare di indignazione e di paura tutto il mondo cristiano. Alcuino, monaco e studioso, scrisse "Non si erano mai viste in Britannia cose così terrificanti e non sembrava nemmeno possibile potesse essere effettuata una simile scorreria dal mare".
Passò un certo periodo di tempo prima che venisse scoperta l'identità dei pagani: essi erano, per usare il loro termine, "Vikingr", cioè "pirati e mercanti". Provenivano dalla Scandinavia, una vasta e fredda regione situata, non si sapeva bene dove, a nord dell'Europa e a est della Britannia.

Attacco di Lindisfarne
All’attacco di Lindisfarne seguirono dopo breve tempo molte altre incursioni.
L’Europa attonita si domandava il perché di questa aggressione.

Nel giro di 2 secoli i Vichinghi estesero la loro influenza su tutta l’Europa !
Qual’era la cultura di questo popolo sconosciuto ?

Vichinghi
L'organizzazione sociale dei Vichinghi

Il Dio Heimdall decise un giorno di lasciare la sua dimora per fare una capatina nel mondo degli uomini. Giunto ad una misera capanna e dalla porta semiaperta, il nostro Dio vide due stente figure, un uomo ed una donna; dopo essere stato con loro tre giorni e altrettante notti, se ne andò. Nove mesi dopo la donna ebbe un figlio che chiamò ....
“servo”
Il Dio, proseguito il suo viaggio, giunse davanti ad una casa solida e dentro vi trovò Atti e Amma, intenti al lavoro. Heimdall si unì a loro e dopo tre notti continuò il suo viaggio. Nove mesi dopo Amma diede alla luce un figlio che chiamò ....
"contadino”
Il Dio giunse infine davanti ad una grande dimora e il frutto del viaggio in questa casa fu un bel giovine che dalla madre venne chiamato ....
“nobile”
La classe nobile era in perenne contrasto con i contadini. Da una parte liberi proprietari tesi a imporre la loro volontà al re in persona; dall’altra, capi consci del proprio potere, che usavano con brutale violenza.
L'ultima ed infima categoria di uomini si guadagnò il nome di ....
“schiavo”
avevano funzione di merce: comprati, scambiati o rubati non esistevano sotto il profilo umano.
Un uomo libero aveva su di loro potere di vita o di morte.


l'organizzazione sociale
Le donne Vichinhe
La donna vichinga imparava l'ubbidienza, a ottemperare alle esigenze e alle richieste della famiglia, sottomettendosi all'etica creata dalla società maschile.
La donna doveva : mungere, cucinare e lavare, macinare il grano e cuocere il pane.
L’educazione di una ragazza era finalizzata a due semplici scopi:
- che imparasse le arti della padrona di casa
- che arrivasse illibata al matrimonio
Naturalmente il matrimonio era contrattato dalla famiglia e soddisfaceva motivazioni economiche, politiche o di qualche altro genere, ma non d'amore. 
In questo senso non c'era però disparità tra uomini e donne.

le donne vichinghe
La lingua vichinga
E’ interessante notare il fatto che, in contrasto con la rudezza di chi la parlava, la lingua vichinga fosse figurativa all'estremo grado, procedeva per eufemismi e anacoluti.
Qualche esempio risulterà più chiaro di mille parole:
    • il fuoco era il "devastatore dei boschi",
    • le dita dei piedi "i rami del corpo",
    • l'avambraccio "la terra dei falchi" (perché su di esso si teneva il falcone da caccia);
    • la nave era chiamata "cavallo marino", "fenditrice di spuma" o "destriero dell'onda", tra le armi 
    • la spada era detta "folletto dello scudo" o "ramo di sangue",
    • le frecce erano le "api feritrici".
le immagini erano le più disparate e spesso curiose, testimonianza comunque di un linguaggio piuttosto arcaico e rudimentale.

la lingua
L'alfabeto: le runes
L'alfabeto runico comparì per la prima volta tra le stirpi degli antichi germani dell'Europa centrale ed orientale, intorno al I secolo a.c., ma occorrerà aspettare sino al II secolo d.c. per rinvenire iscrizioni runiche nella pietra.
Potevano essere scolpite, indifferentemente, da sinistra verso destra e da destra verso sinistra e spesso venivano capovolte. La runa e la sua immagine speculare, avevano però lo stesso valore fonetico. Parecchie iscrizioni runiche identificano semplicemente la proprietà, le tombe, qualcosa o qualcuno.
L'alfabeto runico germanico comprendeva 24 caratteri. I primi 6 caratteri danno luogo alla parola "futhark", oggi usata per indicare le rune in generale.


Tra il V ed il VII secolo d.c., gli Angli, i Sassoni e gli Juti invasero la Britannia portandovi le rune e l'alfabeto fu esteso a 32 simboli.
Dal IX secolo d.c. le rune furono praticamente impiegate in ogni parte d' Europa.
I Vichinghi portarono le rune in Islanda ed in Groenlandia e le utilizzarono molto per rappresentare l'unione di sangue e razza all'interno di una famiglia o clan.
Nei secoli che seguirono in Europa si diffuse il cristianesimo e si affermò l'alfabeto latino-romano, in questo modo le rune andarono pressoché in disuso.

le runes
runes
Le armi dei Vichinghi (National Geographic)
Che cosa rendeva invincibili i vichinghi ?

  • le navi erano certamente costruite con la miglior tecnologia dell’epoca !
  • ma i vichinghi erano anche degli ottimi combattenti , non solo sul mare, ma anche sulla terra !
  • forse la loro forza era nella disponibilità di armi migliori ?

Vediamo che tipo di armi usavano !

L’invincibilità dei vichinghi non era giustificata
  • né dalle pur eccellenti navi
  • né dalla qualità delle loro armi
Proviamo a cercare altre motivazioni nella loro mitologia !


knar ricostruito
Secondo la mitologia all’inizio fu il caos; torreggiavano montagne di ghiaccio eterno, rischiarate da fiamme di fuoco. Nati dal ghiaccio, esistevano solo giganti di ghiaccio che avevano come capostipite Ymir.
Il primo uomo fu Buri, nato dalla brina delle rocce, che generò Bor e che a sua volta sposò una gigantessa e generò tre figli: Odino, Vili e Ve. Essi uccisero Ymir il cui sangue annegò tutti i giganti di ghiaccio con la sola eccezione di uno, Bergelmir, che si salvò su di una “arca” (si pensi all’arca del diluvio universale). 
Il cadavere di Ymir servì per creare il mondo:
  • la sua carne formò la terra,
  • le sue ossa le rocce,
  • il suo sangue i mari e i laghi.
“infine i tre figli di bor «presero il fuoco di Muspellheim e le sue faville e li lanciarono in cielo a formare il sole, la luna e le stelle, alcune delle quali fisse ed altre in moto rispetto alle prime...”.

mitologia dei vichinghi
La divinità principale del Pantheon nordico è Odino-Wotan padre di tutti gli dei. Wotan ha la sua radice in wat e sta ad indicare la "furia divina", una furia “positiva, non aggressiva” in una “dimensione sovrumana”, “elemento sciamanico” attingendo così ai doni della saggezza e della virtù profetica e poetica. Furia che venne invece abilmente interpretata dai colonizzatori cristiani come ferocia e spietatezza.
Altro appellativo di Odino è Veratyr la cui traduzione è dio degli uomini.
Egli è inoltre il Dio:
  • della parola,
  • della poesia,
  • della magia
  • e della guerra.
E’ il Dio del fardello, colui cioè che tutto conosce sopportando così i dolori del mondo.

Odino
uomini lupo
A proposito di furia; tra i Vichinghi esistevano 2 comunità molto aggressive :
  • la comunità dei Berserker (uomini-orso)
  • la comunita’ Ulfedhnar (uomini-lupo)
lasciarono una traccia indelebile nella memoria umana per l’indubbio ardore con il quale essi combattevano. Qualcuno ha avanzato l’ipotesi che questi guerrieri usassero in battaglia una qualche forma di droga.

Thor
Thor e Freyr completano l’elemento sovrano Odino.
Nell’antico tempio di Uppsala (in Svezia), Wotan veniva infatti affiancato da Thor, dio del tuono, e da Freyr dio della fertilità, rappresentato con un fallo enorme, ad indicarne la sua funzione procreatrice.


Freys
Non esisteva una distinzione tra sacro e profano; il corpo (sesso compreso) non era vissuto in modo conflittuale, bensì come manifestazione provvisoria dello spirito, quindi andava curato e utilizzato, senza disdegnare le piacevolezze della vita.
il peccato
il senso di colpa
il castigo eterno
erano concetti sconosciuti e si dava invece grande importanza all’essenza dell’essere umano e alla sua collocazione all’interno dell’universo.
le Valchirie
Le Valchirie ebbero un posto di rilievo nel firmamento degli dei Vichinghi e Wagner le mitizzò con la sua musica. 
Odino sapeva che un giorno i giganti sarebbero scesi in campo per la battaglia finale e allora aveva bisogno di attirare gli eroi del mondo. Lo faceva prospettando loro la presenza delle Valchirie, sue figlie adottive. 
  • La vita non aveva alcun valore per il vichingo.
  • Il comandamento "non uccidere“ non significava nulla: le stesse sagre nordiche, che raccontano gli episodi degli dei e degli eroi della mitologia, sono costellate di episodi sanguinosi raccontati con una naturalezza raccapricciante. Bisogna però fare un distinguo. Anche se era permesso uccidere un uomo, il codice d'onore vichingo esigeva però che nell'uccidere un proprio pari si rispettassero alcune regole. L'uccisione alle spalle o con la protezione del buio era proibita e corrispondentemente vendicata; nei casi più gravi si arrivava alla proscrizione o all'esilio.
  • Anche la rapina doveva compiersi per così dire a viso aperto; essa doveva essere un gesto per la conquista di una preda e non solo uno spregevole furto.

guerrieri
la sippe
Oltre alla forza e l'onore solo un'altra cosa contava nella vita di un vichingo: la famiglia, la sippe. La sippe era metà della sua vita, nonché l'unica istanza sociale verso la quale sentiva di avere dei doveri: essa era più di una famiglia dato che vi rientravano tutti i parenti, consanguinei e non.
Era la "carta d'identità" di un vichingo, quella che lo faceva riconoscere ed essere stimato.
La sippe andava difesa più della propria vita, ciò che un uomo faceva si ripercuoteva sempre sulla sippe, aumentandone o diminuendone il prestigio.
Quando i Vichinghi organizzavano le loro spedizioni di guerra si sceglievano come capo, il capofamiglia della sippe più rispettata ed egli si gloriava del suo prestigio.
E’ persino superfluo precisare che questa cultura era anche causa di lunghe e sanguinose faide familiari.

Ecco l’arma in più dei vichinghi: Il Vahalla !
Nel giro di due secoli i Vichinghi non solo estesero la loro dominazione dall’Europa all’Asia, ma realizzarono anche una importante evoluzione culturale.


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