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Cartagine : la storia

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La battaglia di Alalia
La battaglia di Alalia
Subito dopo la sua fondazione Cartagine si alleò con gli Etruschi, per contrastare l'espansione greca nel Mediterraneo.

Ad Alalia (Corsica) tra il 540 a.c. ed il 535 a.c. Cartaginesi ed Etruschi affrontarono, per la prima volta, i greci in una dura battaglia sul mare. La flotta greca, con le sue 60 navi, fronteggiò una flotta di dimensioni doppie. I Greci pur riuscendo a respingere i nemici subirono gravi perdite: 40 delle loro navi erano distrutte, le rimanenti, danneggiate nei rostri, erano inservibili per la guerra. I Greci abbandonarono la città rifugiandosi nell'Italia meridionale, dove fondarono Elea.

I Cartaginesi bloccarono così la via della Corsica e della Sardegna all'espansione greca: Fenici ed Etruschi si divisero le zona d'influenza.
Nel 510 a.c. Roma con  la cacciata dei Tarquini acquisisce l’indipendenza.
Il  primo atto internazionale di Roma sarà proprio la stipula d'un  patto d'amicizia con Cartagine. Nulla poteva accadere in Occidente senza il consenso di Cartagine.

Ma dopo poco più di 2 secoli dopo Roma ruppe il trattato d’amicizia con Cartagine scatenando la 1° guerra punica.
Zone di influenza nel Mediterraneo
Aree di influenza in Mediterraneo
La prima guerra punica.

Fu decisa da 2 battaglie entrambe sul mare: la 1° a Milazzo e la 2° alle Egadi.

Nel 264 Gerone di Siracusa era diventato alleato dei romani.
Il console romano Cornelio preparò navi rostrate, simili a quelle fenicie, chiamate Liburne.
I Romani riportarono una splendida vittoria sui Cartaginesi a Milazzo. Il console Cornelio catturò 31 navi, ne affondò 14, catturò 7000 nemici, ne uccise 3000.
Nessuna vittoria fu più gradita ai romani.

Poiché invincibili sulla terra, riuscirono ad affermarsi anche sul mare.
Come mai i romani vincono anche per mare?

La battaglia di Milazzo e delle Egadi
Battaglia di Milazzo e delle Egadi


Ecco il segreto : i corvi , robuste passerelle di legno che terminavano con un grosso uncino, montate al centro dell’imbarcazione.
Durante la navigazione queste passerelle venivano issate in verticale a centro barca ed il loro peso era tale che, in presenza di mare agitato, capitava spesso ne provocassero il ribaltamento.
In battaglia I corvi venivano utilizzati per arpionare le imbarcazioni nemiche e trasformare così una battaglia navale in una terrestre sul ponte delle navi stesse. Ed i Romani, si sa, erano formidabili nella battaglia corpo a corpo.

I corvi
Corvi
Nel 256, il console Attilio Regolo sbarca audacemente in Africa. 
Ma qui le cose non vanno bene. 5.000 legionari e lo stesso Regolo sono fatti prigionieri. 
Attilio Regolo viene mandato a Roma per negoziare la pace, ma la leggenda vuole ritorni dopo aver convinto i romani a continuare la guerra e viene per questo condannato a morte e fatto rotolare in una botte irta di chiodi.
Attilio Regolo
La battaglia delle Egadi
Ma Roma ben presto si riprende e nel 241, in una formidabile battaglia navale alle isole Egadi, Cartagine viene sconfitta ed è costretta a chiedere la pace.
2° guerra punica: il cammino di Annibale
La seconda guerra punica
Nel 218 Annibale parte da Sagunto attraversa la Spagna e giunge in Francia. 
Qui le popolazioni della Gallia, da poco sottomesse, si ribellano e si schierano con Annibale.
Annibale e’ partito da Cartagine con 90 mila fanti, 12 mila cavalieri e 37 elefanti.
Passarono i Pirenei                       50 mila fanti,  9 mila cavalieri e 37 elefanti;
Arrivarono nella pianura padana      20 mila fanti,   6 mila cavalieri e 21 elefanti.

Zatteroni per attraversare il Rodano
Curiosità:
per far passare il Rodano agli elefanti che avevano paura dell'acqua, Annibale fece costruire enormi zatteroni con ai fianchi otri di pelle pieni di paglia per regger il peso e mimetizzandoli come se fossero di solido terreno.
Come spaccare le rocce con l'aceto
Pietre spaccate con l'aceto


Curiosità:
nella vallate del Monviso, per aprire un varco agli elefanti, Annibale usò un sistema ingegnoso. Diede ordine che si appiccasse il fuoco alle rocce che ostacolavano il passaggio: quando la roccia diventava caldissima, la faceva inondare d'aceto.
E così alternando fuoco ed aceto, frantumava agevolmente la roccia.
A circa 2400 metri d'altitudine fece scavare dai minatori del suo esercito una galleria sotto il Monviso.
Sul Monviso c'è veramente una tortuosa galleria lunga circa 72 metri, che pone in comunicazione i due versanti. è chiamata la "galleria di Annibale”.

La battaglia del lago Trasimeno
Battaglia del lago Trasimeno
Annibale, scavalcate le Alpi, dilaga in Italia. Il console Flaminio tenta di fermarlo, ma viene sconfitto gravemente sul lago Trasimeno: lo stesso console cade in battaglia.
La via di Roma e’ libera, ma Annibale non avanza va verso le puglie e poi passa in Campania.
E’ il momento di Fabio Massimo, detto il temporeggiatore, perché non affronta in campo aperto i Cartaginesi, ma li tormenta con imboscate e rapidi colpi di mano.

La battaglia di Canne
Battaglia di Canne
Ma nel 216 Roma sfida in campo aperto Annibale a Canne sulle rive dell'Ofanto. 
I Romani vengono sconfitti clamorosamente: più di 50.000 sono i caduti romani a Canne e tra essi 80 senatori ! una vera disfatta !
Annibale esita ancora chiede rinforzi a Cartagine che tergiversa infine invia i sollecitati rinforzi. E' troppo tardi: i Romani hanno avuto il tempo per riorganizzarsi.
Il fratello di Annibale, Asdrubale, nella battaglia del Metauro viene affrontato dai Romani, sconfitto ed ucciso (207).


La battaglia di Zama
Battaglia di Zama
Intanto un giovane e abilissimo generale, Publio Cornelio Scipione, decide di portare la guerra in africa, proprio sotto le mura dell'odiata Cartagine.
La città punica, richiama in patria Annibale : così l'Italia è liberata.
Nel 202, ad ovest di Cartagine, a Zama, i Cartaginesi vengono sconfitti: ben 20.000 cadono uccisi ed altrettanti vengono fatti prigionieri.

Battaglia di Zama

Annibale si mette in salvo con la fuga.
Cartagine chiede ed ottiene la pace, ma a durissime condizioni:
- consegna di tutte le navi da guerra, tranne 10;
- cessione di tutti i possessi cartaginesi fuori dell'africa;
- impegno a non fare mai guerra, senza l'autorizzazione di Roma;
- pagamento di un'enorme indennità di guerra, da pagare in 50 anni;
- riconoscimento del regno di Numidia a Massinissa, fedele alleato dei romani.

Catone, il censore
Catone il censore
3° guerra punica
A Roma Catone, detto il censore, insiste : bisogna distruggere Cartagine, ma occorre un pretesto per attaccare la città. 
Massinissa, alleato dei romani, provoca i Cartaginesi.
Roma impone allora umilianti condizioni e Cartagine preferisce ribellarsi e combattere; resiste agli attacchi furiosi di Scipione Emiliano, figlio adottivo di Scipione l'Africano ma alla fine del 146 la città è conquistata, data alle fiamme e distrutta. il territorio diventa « provincia romana d'africa ».

La fine di Cartagine fu terribile:
- la città fu data alle fiamme e bruciò per cinque giorni
- a Cartagine vivevano 500.000 abitanti, ne sopravvissero 50.000

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