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La Cina

Civiltà
Negli annali cinesi, gli antichissimi Sciu King, si parla della nascita del celeste iempero nel 2300 a.c.
Storia della Cina
La prima dinastia di cui si ha notizia è però quella dei Quin il cui primo imperatore  (Shi Huangdi), nel 221 a.c. unificò tutta la Cina.
Questo primo imperatore cinese passò alla storia perché volle che nella sua tomba fosse sepolto  un esercito di oltre 8.000 statue di terracotta  a grandezza naturale, in formazione di battaglia.

L'esercito di terracotta
Esercito di terracotta
Di queste sono stati riportati alla luce solo
  • 500 guerrieri
  • 18 carri in legno e
  • 100 cavalli in terracotta
La sua realizzazione richiese 36 anni di lavoro.
Quando l'imperatore morì furono seppelliti vivi con lui tutti quelli che erano a conoscenza dei segreti della tomba e cioè migliaia di
  • artigiani,
  • ammministratori,
  • sorveglianti
  • ed anche le concubine senza figli.
Esercito di terracotta
contadini cinesi
Il primo imperatore aveva unificato la Cina, ma il suo regime aveva stremato il paese.
Il suo successore fu abbattuto da una rivolta di contadini che pose fine alla dinastia Quin.
Le rivolte dei contadini scandiscono la storia della Cina determinando l'alternarsi delle dinastie; rivolte contadine riuscite, altre soffocate nel sangue.

Dalla dinastia Quin, saltando quasi XV secoli, passiamo a quella Jin e Song nel XIII secolo.
Jin e Song
La Cina era governata da due dinastie che governavano rispettivamente il Nord ed il Sud della Cina:
  • i Jin e
  • i Song.
A quel tempo era in auge un sistema di esami per reclutare membri dell'amministrazione imperiale e ciò assicurava un efficiente livello di centralizzazione e di capacità di controllo sia politico che economico sulla società.
Le città prosperarono grazie all'attivo sistema commerciale e industriale.
Il peso dell’apparato militare nella vita civile, era grandemente diminuito e di fatto estromesso dal centro decisionale imperiale: ciò agevolò purtroppo l’invasione mongola.

mercanti cinesi
La classe dei mercanti raggiunse un livello sino allora ineguagliato di ricchezza, ma non riuscì ad ottenere spazio politico, in quanto l'efficiente sistema di esami pubblici privilegiava l'ingresso solo per meriti letterari e di moralità confuciana.
La stampa ebbe enorme diffusione e ampliò la scolarizzazione nella società.
Sebbene la stampa fosse stata inventata già sotto la dinastia Tang, è solo con i Song che essa diventa mezzo principale dello scambio e della diffusione di idee.
Con la stampa in Cina fu realizzata la prima cartamoneta della storia (Marco Polo),
utile per l'enorme volume degli scambi commerciali tra le varie regioni cinesi, oltre che per le basi commerciali cinesi che si andavano creando nel sudest asiatico (Vietnam, Champa, Malesia, Bengala).

porcellane cinesi
La Cina viveva un periodo di vera e propria rivoluzione industriale.
Intere fabbriche di centinaia di operai erano addette alla fabbricazione di manufatti in porcellana :
  • unicamente per l'esportazione,
  • altre unicamente per il consumo a corte,
  • altre per la vendita locale.
Lo storico Robert Hatwell ha stimato che la produzione di ferro in Cina nel 1078 fosse di 125.000 tonnellate l'anno (il doppio della produzione britannica del 1778).
L'introduzione del cotone, specialmente a sud, costituì una enorme nuova risorsa dando vita ad una avanzata industria tessile.
Le cartiere prosperarono nel Zhejiang così come la produzione di lacca.
La produzione di polvere da sparo ed i cannoni permisero di fronteggiare invasioni turche degli Xi Xia.
Cannoni furono adattati alle enormi giunche da carico per i commerci marittimi.

agopuntura
La pittura, la calligrafia e la già citata porcellana erano arti ampiamente diffuse.
In questo periodo fiorirono le gigantesche enciclopedie il cui genere influenzò tutti i settori.
Si stamparono enciclopedie letterarie, geografiche, mediche, sulla storia politica e sull'agronomia, nonché le tradizionali opere storiografiche.
La trattatistica spaziò dall'agopuntura, alla farmacopea, dall’algebra (estrazione di radici cubiche, introduzione dello zero), alla costruzione di orologi meccanici.
Non minore importanza ebbero le opere di ricerca:
  • studi di numismatica,
  • di classificazione dei bronzi antichi e
  • studio delle più antiche forme di scrittura.
Questa esplosione artistica e intellettuale raggiunse e permeò anche le società della  Corea, Vietnam e del Giappone.
La pittura, la calligrafia e la già citata porcellana erano arti ampiamente diffuse.

Genghiz Khan
Genghis Khan



Ma nel XIII secolo Genghis Kan invase la Cina.

Per prima la dinastia Jin del nord: Gengis Khan espugnò Pechino nel 1215 per poi estendere il suo dominio su tutta la Cina del nord.

Il regno dei Song del sud fu conquistato da Kublai Khan, nipote di Gengis Kan, nel 1279, dopo quarant'anni di guerra. Kublai spostò la capitale mongola a Pechino, e da lì regnò su un impero esteso dall'Europa orientale alla Corea, dalla Siberia del nord ai confini settentrionali dell'India.



Durante il dominio mongolo arrivò in Cina Marco Polo, il più grande esploratore terrestre, ma che diede vita con i suoi racconti nel “Milione” al viaggio di tanti navigatori verso la mitica Cipango !
Con tale vocabolo Marco Polo si riferiva al territorio del Giappone, della cui esistenza ebbe notizia presso la corte di Kublai Khan durante il suo viaggio in Estremo Oriente tra il 1271 ed il 1288.
Fino ad allora nessun europeo aveva mai avuto notizie della sua esistenza. La distanza, sia geografica che culturale, e la diffidenza nipponica verso gli stranieri (nel XIII secolo i Giapponesi respinsero due invasioni mongole), alimentarono storie favolose.
Per le sue fantastiche ricchezze Cipango fu la meta ambita di molti navigatori e regnanti medievali europei. Lo stesso Cristoforo Colombo, quando giunse nel Mar dei Caraibi, credeva di trovarsi in un arcipelago non molto distante da Cipango e dal Catai e identificò l?odierna Cuba come l'isola di Cibao (un’isola ricca d’oro).

Marco Polo
Marci Polo
Tamerlano
Il 14° sec. vide anche nell'Asia centrale e orientale la decadenza e il tracollo della potenza mongola: nonostante Tamerlano, che riunificò molte delle regioni appartenute alle dinastie mongoliche, sostenesse il contrario, egli non era mongolo ma turco, e tale era la dinastia Moghul fondata in India dal nipote Babur.

Gli epigoni di Gengiz Khan rimasero solo sul trono di Karakorum, la capitale mongola, impegnati in continue lotte con il risorto Impero nazionale cinese (nel 1368 i Ming cacciarono dalla Cina i discendenti di Qubilay, determinando la fine della dinastia Yuan).

La dinastia dei Ming
In Cina la rivolta, condotta da Zhu Yuanzhang, insediò la dinastia Ming nel  1368.
Divenuto orfano da adolescente, Zhu era entrato in un monastero buddista, per evitare la fame.
Da condottiero ribelle, entrò in contatto con gli eruditi confuciani appartenenti alla classe dei proprietari terrieri, dai quali ricevette una educazione in affari di stato.
Zhu divenne uno dei due soli fondatori dinastici che emersero dalla classe rurale (l'altro fu HanGozou della dinastia Han).
Zhu restaurò la ortodossa visione confuciana della vita.

Zhu Yuanzhang
Zhu
Confucio è stato un filosofo cinese vissuto dal 551 a.c. al 479 a.c.
Ha dato origine ad una intera tradizione culturale, il  confucianesimo che ha influenzato profondamente il pensiero e lo stile di vita cinese, coreano, giapponese e vietnamita.
La sua filosofia si basava:
  • sull'etica personale e politica,
  • sulla correttezza delle relazioni sociali,
  • sulla giustizia, sull'onestà e la sincerità,
  • sul culto degli antenati,
  • sul rispetto dell'autorità familiare e gerarchica,
  • sul rispetto degli anziani da parte dei giovani e
  • sulla famiglia come base di un governo ideale.
La difesa di questi valori gli assicurò sotto la  dinastia Han (206 a.c. – 220 a.c.) un ruolo preminente rispetto ad altre dottrine.

Confucio
Confucio
I suoi insegnamenti sono raccolti nei "Dialoghi", una raccolta di aforismi e frammenti di discorsi compilata molti anni dopo la sua morte dai suoi discepoli.
Gli storici moderni non ritengono di poter attribuire con certezza a Confucio nessuno scritto fra quelli che la tradizione lega al suo nome.
Sebbene in Cina i precetti di Confucio siano stati seguiti per secoli come una religione, si discute ancora se il confucianesimo possa essere considerato una religione.
I testi confuciani, infatti, non esprimono una concezione chiara della divinità, e trascurano molti aspetti della spiritualità, come la natura dell'anima.
I principi del confucianesimo raccolsero un grande favore soprattutto perché si fondavano in larga parte sulla tradizione e le credenze già radicate nella tradizione cinese.


Dialoghi di Confucio
Splendore della Cina
contadini cinesi
Zhu restaurò la ortodossa visione confuciana :
  • rivalutando la classe dei letterati confuciani
  • rinforzando l’esercito ma subordinando i militari alla burocrazia degli eruditi
  • avversando il commercio, secondo la visione di Confucio
  • appoggiando la creazione di comunità agricole largamente autosufficienti.
La dinastia Ming fu la al potere in Cina dal 1268 al 1644 assicurando al paese un periodo di prosperità.
Sotto l’imperatore Jongle l’impero cinese ebbe una grandiosa espansione commerciale, ma  successivamente, alla sua morte (1424) , una grande chiusura verso tutto  il resto del mondo.

Con l’avvento della dinastia Ming le tenute neofeudali che si erano sviluppate alla fine della dinastia Yuan furono espropriate:
  • grandi latifondi furono confiscati dal governo, frammentati e messi in affitto;
  • la schiavitù ad uso dei privati venne vietata e
  • i contadini indipendenti predominarono nella agricoltura cinese.
Venne ripristinato il tradizionale sistema confuciano di valutazione, che selezionava i burocrati di stato o i servi civili sulla base del merito.
La classe dei letterati confuciani, marginalizzati durante gli yuan per circa un secolo, di nuovo tornarono ad assumere la loro posizione predominante nello stato cinese.


Questa dinastia promosse il tempo di nuova primavera culturale:
  • l'industria della porcellana  raggiunse di nuovo traguardi mai raggiunti prima,
  • furono realizzate le molto rinomate ceramiche Ming
  • più di 100.000 tonnellate di ferro all'anno vennero prodotte nella Cina del nord,
  • molti libri furono stampati con caratteri mobili.
Secondo alcuni storici la Cina all'inizio della dinastia Ming era la nazione più avanzata della terra.

La grande espansione commerciale della Cina avvenne durante il regno di Yongle (1403 – 1424) che salì al trono nel 1403.
Il suo nome originario era Zhu Di ed era figlio di Zhu capo della rivolta contro i Mongoli e primo imperatore Ming con il nome di Hongwu.

Zhu di si distinse nella lotta contro i Mongoli ed era molto apprezzato dal padre, ma, alla sua morte, nel 1398  l’impero passò a Zhu Biao, figlio del principe ereditario, che assunse il nome di Jianwen.

Quasi subito Zhu di e Jianwen iniziarono la loro faida.

splendore cinese
L'imperatore Jongle
L'imperatore Jongle
Quando Zhu Di viaggiò con le sue guardie a rendere omaggio alla tomba di suo padre, Jianwen prese questa azione come un affronto e gli invio le sue guardie.
Tra Zhu di e Jianwen fu subito scontro.
Il  15 gennaio 1402 Zhu Di prese la coraggiosa decisione di marciare  su Nanchino, incontrando una fiera resistenza., ma quando Zhu Di raggiunse la capitale, il frustato e debilitato generale Li Jinglong apri loro le porte .
Il palazzo dell'imperatore prese fuoco, e il monarca e la sua compagna scomparvero, molto probabilmente morirono vittime del fuoco.
Zhu Di e la sua amministrazione passarono l'ultima parte del 1402 purgando il paese dai sostenitori di Jianwen.

Nanchino
Nanchino
La condanna dei dieci agnati
Condanna dei dieci agnati


Zhu Di ordinò forse l'unico caso di "sterminio dei dieci agnati“.
Il massimo storico registrato in Cina era quello dei “nove agnati”.
esempio : lo "sterminio dei tre agnati" = padre, figlio e nipote
La definizione di condanna include anche i fratelli e i cugini relativi a ciascuno dei nove agnati.
Il promittente storico Fang Xiaoru offese la politica dello "sterminio dei nove agnati", rifiutando di scrivere il discorso d'inaugurazione e insultando l'imperatore.
Fu scritto che disse in spregio al futuro imperatore:
"non ti preoccupare di nove agnati, vai avanti con dieci!".
Il suo desiderio fu esaudito:
  • in aggiunta alle relazioni di sangue dei nove agnati della sua famiglia,
  • lui, i suoi colleghi ed i suoi studenti vennero aggiunti come decima generazione.

La città proibita
La città proibita
L’ambizione di Yongle diede vita alla costruzione del più grande palazzo mai pensato :
"la città proibita"
Si trova nel centro di Pechino con una
  • superficie di 720.000 mq,
  • 800 edifici e
  • 8.886 stanze.
Nel 1987 la città proibita è stata inserita nell'elenco dei  patrimoni dell’umanità dell'Unesco, come la più grande collezione di antiche strutture in legno conservatasi fino ad oggi.
Oggi la città proibita è un museo.
L’aggettivo "proibita" deriva dal fatto che, a parte i membri della casa imperiale, nessuno vi poteva entrare senza l'esplicito permesso dell'imperatore.
La città proibita e’ circondata da
  • un fossato profondo 6 metri e da
  • un muro alto 10 metri.
Dopo essere stata la residenza di 24 imperatori (14 della dinastia Ming e 10 della Qing), nel 1912 la città proibita cessò di essere il centro del potere politico cinese, con l'abdicazione del giovane imperatore Pu Yi e la costituzione della repubblica cinese.
La città proibita si trova immediatamente a nord della piazza Tienanmen.

Le spedizioni di Yongle
Le spedizioni di Yongle

L'ambizione di Yongle non aveva limiti e volle testimoniare al mondo la grandezza dell’impero cinese allestendo
"la più grande flotta che mai abbia solcato i mari del lontano Oriente".
Oltre ad un grandioso sviluppo del commercio Yongle organizzò questi viaggi anche per:
  • esportare il prestigio della Cina in terre lontane e comunicare al mondo esterno,
  • affermare la sua supremazia sull’impero mongolo sconfitto,
  • rendere visibile lo splendore e la ricchezza dell'impero.
Qualche storico ipotizza che questa grande flotta spedita ad esplorare i mari circostanti la Cina avesse anche l’obiettivo di individuare nuove terre in cui rifugiarsi in caso di nuove invasioni dei Mongoli.
Va premesso che la Cina aveva già a quei tempi grande conoscenze tecniche e geografiche.

La Croce del Sud
Croce del Sud
Mentre in Europa si fantasticava di oceani ribollenti e mostri marini, i cinesi sviluppavano una tecnologia marinara stupefacente.
Gli astronomi di corte conoscevano da tempo la posizione della Croce del Sud (la cui forma ricorda una lanterna) e sapevano certamente calcolare la latitudine misurando l’altezza delle stelle e del sole.

I cartografi cinesi disegnarono mappe di tutto l’oriente in cui navigarono.
Alcune splendide mappe dipinte nel 1320 sono sopravvissute alla distruzione voluta dal successore dell’imperatore Yongle :
la costa meridionale dell'Africa, appare tracciata con grande dettaglio.

Magnetismo
Magnetismo
 
Per testimoniarvi quanto antiche fossero le conoscenze cinesi sul magnetismo voglio raccontarvi questo aneddoto:
 
  • nel 23 d.c. il palazzo imperiale cinese fu preso d’assalto dal popolo Han
  • l’imperatore Wang Mang volle riaffermare il suo potere
  • si sedette sulla poltrona imperiale orientandola verso Sud, con l’aiuto di un cucchiaio magnetico
  • questa scaramanzia non salvò dalla morte l’imperatore,
  • ma da allora, per parecchi secoli, volgere il trono verso sud diventò il modo che gli imperatori cinesi usavano per affermare il loro potere.

Anche se i latini attribuirono l'invezione della bussola a Flavio Gioia da Amalfi
  • in Cina già nell’ 800 a.c. era certamente noto il magnetismo
  • già nel 1000 sicuramente i cinesi possedevano una bussola ad acqua
  • l’ammiraglio Zheng He navigò in tutto l’oriente con l’aiuto della bussola

Viaggi di Zheng He

In questo contesto la Cina diede vita alla più grande avventura sui mari voluta dall’imperatore Yongle della dinastia dei Ming e realizzata dal grande ammiraglio Zheng He.

lLe ambizioni dell'imperatore Yongle.
Le ambizioni dell'imperatore Yongle
La città proibita
La storia di queste spedizioni è veramente affascinante.
Ma la sfortuna era in agguato ed l’impero di Yongle volse rapidamente alla fine.
vediamo come !!!!!

La città proibita fu distrutta da un incendio nel 1421 e 3 anni dopo Yongle morì.
Incendio della città proibita e morte di Yongle
Fine dell'impero di Yongle
Secondo storici, come Jhon Fairbank e Joseph Levison, con la morte di Yongle iniziò
un periodo di stagnazione della Cina.
La scienza e la filosofia vennero strette in una rete di tradizioni che soffocavano ogni tentativo di intraprendere qualcosa di nuovo.
L'abbandono per decreto della grande flotta ed
il divieto di costruzione di navi per mare,
portò al rapido decadimento dell'industria del ferro.
Anche l’agricoltura risenti di questa chiusura perché
le esportazioni cessarono
e da allora si produsse solo per i consumi interni. La chiusura al resto del mondo alla morte di Yongle durò secoli, praticamente fino ai giorni nostri.


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